Dopo un decennio alla direzione della Biblioteca Italiana, la rivista voluta dagli Asburgo all’indomani della Restaurazione per rivitalizzare i fasti dell’assolutismo illuminato lombardo, il 25 giugno 1825 Giuseppe Acerbi venne nominato console generale d’Austria presso Alessandria d’Egitto. L’entusiasmo iniziale nel vedere finalmente appagato il desiderio di un ruolo nella diplomazia cullato sin dal giovanile Grand Tour rovesciato che lo portò sino a Capo Nord, svanì ben presto dato che il mantovano si rese conto di come Alessandria e il ruolo di console non fossero come li aveva auspicati; colse quindi l’occasione per rivitalizzare la propria passione giovanile per i viaggi e la conoscenza di paesi lontani. Nel florilegio di testi di viaggio relativi all’esperienza decennale in Egitto, quasi tutti inediti, spiccano testi che relazionano dell’Egitto monumentale, dei viaggi in “compagnia” di Champollion e Rossellini, che raccontano la risalita del Nilo e che ci dicono di una visione del mondo comparatistica, non erudita ma ricercata, curiosa eppure “distaccata” che reitera quell’incontro/scontro culturale a tutto tondo secondo la direttrice Est/Ovest, così come Nord/Sud, che Acerbi aveva ricercato per tutta la vita.