La percezione di sé nella psicosintesi. L’integrazione dell’altro da sé nella tradizione occidentale del primo Novecento - p. 187

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Zsuzsanna Tóth-Izsó, La percezione di sé nella psicosintesi. L’integrazione dell’altro da sé nella tradizione occidentale del primo Novecento - p. 187




L’influenza della cultura orientale in Europa nella seconda metà dell’Ottocento si dimostra altrettanto importante dal punto di vista spirituale che da quello commerciale.  Anche le nuove ricerche scientifiche ne prendono suggerimenti. Il mio intervento vuole presentare le idee di Roberto Assagioli e sopratutto la sua teoria di Psicosintesi che può essere considerata anche un tentativo di sintesi del pensiero ontologico occidentale e di certi concetti riscoperti della visione del mondo orientale in modo che l’ulteriore s’inserisca nella metodologia scientifica europea. Uno degli obiettivi più importanti del primo psicoanalista italiano era l’integrazione della percezione del sé orientale nella psicologia moderna occidentale (che diventerà la futura psicologia transpersonale) con lo scopo di dare uno slancio alle intenzioni di trarre fuori l’uomo moderno dalla sua crisi spirituale. Seguendo le tracce di C.G.Jung Assagioli si approfittava di scritti sacrali della tradizione spirituale orientale come l’I Ching (Libro dei mutamenti), il Tai Yi Jin Hua Zong Zhi  (Il Segreto del Fiore d’Oro) e il Bhagavad Gita (Canto del beato) per elaborare la sua Psicosintesi, opera ritenuta innovativa in contesto europeo che però si ispirava a filosofie orientali millenarie…




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