Chiara Murru, Elena Felicani, La ripetizione nella Commedia: alcuni casi studio dal Vocabolario Dantesco - p. 207
#Dante #Commedia #Lessico
Un ruolo fondamentale assume la ripetizione nell’impianto linguistico della Commedia: com’è noto, attraverso l’impiego di anafore, allitterazioni e rime, Dante sfrutta tutte le possibilità della lingua, restituendo al lettore un tessuto dinamico e ricco di varietà diastratiche e diafasiche (cfr. Manni 2013: 102). Il viator conosce realtà diverse, attraversa il buio mondo infernale, passa per l’atmosfera rarefatta del Purgatorio e giunge infine tra le schiere dei beati: di cantica in cantica, dal momento che cambiano atmosfere, universi, e con essi sentimenti e stati d’animo, si assiste a cambi di registro, che non sono mai bruschi, ma sempre appropriati al contesto. Proprio osservando queste variazioni, in termini puramente lessicali, è possibile considerare come alcune voci che Dante impiega (e ripete) con sistematicità nelle tre cantiche della Commedia acquistano via via differenti significati. L’intervento presenterà lo studio di alcune parole della Commedia indagate all’interno del progetto Vocabolario Dantesco (www.vocabolariodantesco.it), che permettano di mostrare come, ripetute di cantica in cantica, assumano valore e consistenza diverse.
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16_felicani_murru.pdf