Martina Elisabetta Misia, I figli di Caliban. Riflessioni sull’ibridazione e le sue forme in epoca contemporanea - p. 319
#Calibano #Ibridazione #La forma dell’acqua
La storia della letteratura occidentale è anche la storia dei personaggi ai quali essa ha dato vita: alcuni di questi sembrano destinati a oltrepassare il contesto dal quale hanno avuto origine per ritornare in tempi, luoghi e ambiti assai diversi, acquisendo funzioni e significati sempre inediti. È il caso di Calibano, che dalla sua prima apparizione nella Tempesta non ha mai smesso di riaffiorare all’interno delle pratiche culturali occidentali, prendendo parte non solamente ai numerosi adattamenti del dramma shakespeariano, ma anche a opere del tutto autonome rispetto a quest’ultimo. Questo processo di risemantizzazione continua ha diffranto Calibano in una serie di identità accomunate dalla loro forma ibrida, elemento che tuttavia non è in grado di garantire l’accesso alla dimensione della complessità. Il ritorno di Calibano ci invita così a problematizzare uno dei concetti chiave della contemporaneità, quello di ibridazione, affermando la necessità di indagarne le differenze.
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