La valutazione certificatoria e l’importanza della ripetizione: quanti e quali task per garantire la rappresentatività del costrutto? - p. 485

  1. Home
  2. VII. Ripetizione, frequenza, applicazioni didattiche

Aisha Nasimi, Giulia Peri, La valutazione certificatoria e l’importanza della ripetizione: quanti e quali task per garantire la rappresentatività del costrutto? - p. 485

#Ripetizione #Rappresentatività #Costrutto

Affinché un processo di valutazione e i suoi strumenti siano validi ed affidabili, è necessario che il costrutto che ne sta alla base sia chiaramente definito e venga adeguatamente rappresentato dai diversi test di cui si fa uso (Fulcher/Davidson 2007). Fra i diversi aspetti che definiscono la validità di un test, la rappresentatività del costrutto è infatti tra i più significativi (Messick 1989, 1996; Cumming 1996), poiché garantisce che il test misuri ciò che effettivamente si è proposto di misurare (Bachman 1990). A tale scopo, la costruzione e la ripetizione, all’interno di un test, di più tasks per la verifica della medesima abilità linguistica costituisce un’operazione fondamentale, in quanto ogni task favorisce l’elicitazione di singoli tratti che nel loro insieme definiscono una specifica abilità. Il contributo discute i risultati di uno studio di validazione del costrutto (Messick 1996; Mc Namara/Roever 2006) condotto su diversi tasks per la verifica dell’abilità di scrittura nell’esame CILS livello UNO-B1 Adolescenti. Per indagare la misura in cui il costrutto viene rappresentato, la metodologia utilizzata prevede la codifica degli input proposti e la loro successiva analisi.






Documenti allegati:
40_nasimi_peri.pdf