Hala Radwan, La poesia per l’infanzia tra l’Italia e l’Egitto con particolare riferimento ad Alfonso Gatto e Ahmed Shawky - p. 129
Trattando l’esperienza italiana ed egiziana riguardante la poesia per bambini, dalla fine dell’Ottocento fino agli ultimi decenni del Novecento, sia italiano che egiziano, troviamo che l’esperienza di Alfonso Gatto e quella di Ahmed Shawky rispecchia la coscienza dell’importanza di questo tipo di scrittura per bambini. L’uso della poesia come strumento utile nella pedagogia è uno fra i temi affrontati da tutti e due con diverse prospettive, per esempio in Gatto l’intento pedagogico è legato, come abbiamo detto prima, al momento storico in cui vengono scritti tali versi, cioè la fine della Seconda guerra mondiale e il crollo del fascismo italiano. Perciò le poesie di Gatto che vanno in questa direzione sono educativi ma da un punto di vista tutto gattiano che vuole tralasciare le vecchie regole dell’educazione ed invita i piccoli ad essere irriverenti e impertinenti e godere la vita in tutti i suoi aspetti. In Shawky le poesie di questo tipo non sempre vanno a ribaltare le regole vecchie dell’educazione invece vanno a confermarle qualche volta in modo diretto e altre volte in modo indiretto. Poi abbiamo in comune tra i due poeti il tema della favola-poesia affrontato da loro con grande capacità di comunicare con i lettori facendo arrivare a loro diversi messaggi. Sono messaggi che fanno avvicinare i bambini al ritmo e alla parola potenti.
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