Letterio Cassata, Ancora sulla ruina dei lussuriosi (If 5.34): da Aen. 11.888 al volgarizzamento di Ciampolo di Meo Ugurgieri - p. 15
In Inf 5.34 il sostantivo ruina va inteso in senso figurato, come «impetus et incursus cujuspiam personae aut rei in aliquid irruentis» (Forcellini), e nel contesto vale «turba ruentium» (Sabbadini), come in Aen. 11.888: valore non facilmente comprensibile dai lettori moderni. Nel volgarizzamento del senese Ciampolo di Meo Ugurgieri (databile verso la metà del secondo decennio del Trecento, o poco dopo), il virgiliano ruina poté essere serbato tal quale anche per suggestione, verosimilmente, della ruina dantesca: sarebbe uno dei numerosi casi di espressioni con cui Ciampolo traduce Virgilio attraverso la mediazione di Dante.
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