Vincenzo Di Gennaro, L’uso del marmo broccatello nella Siena Barocca - p. 203
Con il termine “broccatello” intendiamo quei marmi adoperati sin dall’antichità per l’ornamentazione architettonica perché presentano una ricca varietà di venature, tale da farli apparire simili a panni sontuosamente ricamati e decorati come i broccati. A differenza di altri marmi noti con questo nome, il Broccatello Senese è stato al centro di una breve stagione estrattiva che, sin dalla sua scoperta, avvenuta per tradizione nel 1718, lo ha portato presto ad ornare complessi scultorei che venivano innalzati nella prima metà del Settecento sia a Siena, sia nella più prestigiosa sede espositiva dell’epoca: la Basilica di San Pietro in Vaticano. Promotore e primo investitore nell’estrazione e nella commercializzazione di questa qualità petrografica fu Ludovico Sergardi, all’epoca Economo della Fabbrica di San Pietro e soprintendente dei cantieri scultorei della Basilica Vaticana. A causa anche della sua difficile lavorazione, dopo circa trent’anni la nuova varietà marmifera non fu più applicata in ambito monumentale ma venne relegata alla produzione seriale di elementi di arredo, per poi progressivamente sparire.
Documenti allegati:
12_di_gennaro-1.pdf