Il contributo analizza le funzioni testuali e stilistiche della scelta tra ripetizione e variazione lessicale in italiano. Dal punto di vista testuale, la ripetizione di un elemento nominale è uno degli strumenti utili a garantire l’espressione della continuità tematica di un testo. Dal punto di vista retorico-stilistico le ripetizioni, a meno che non ricadano negli schemi codificati dalla retorica, sono state nella nostra tradizione oggetto di un forte ostracismo. Ciò ha determinato, nell’insegnamento scolastico, il formarsi di abitudini didattiche e correttorie degli insegnanti volte a valorizzare la variazione come unico strumento adatto a una scrittura formale. Tale atteggiamento si poi è trasferito alle abitudini degli scriventi. Tuttavia, nell’italiano contemporaneo si colgono alcuni timidi segnali di cambiamento nella gestione della scelta tra ripetizione e sostituzione lessicale. Il confronto con lingue come l’inglese, meno sensibili alle esigenze della variazione, aiuta a cogliere le differenze nelle diverse tradizioni culturali.