Il «metodo» della ripetizione nei Quaderni di lavoro di Alba de Céspedes - p. 237

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Cecilia Spaziani, Il «metodo» della ripetizione nei Quaderni di lavoro di Alba de Céspedes - p. 237

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Inediti e specificamente dedicati a raccogliere considerazioni e riflessioni metodologiche sulla stesura e sulla precedente fase teorica di messa a punto del romanzo incompiuto Con gran amor, i Quaderni di lavoro di Alba de Céspedes, custoditi presso la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori di Milano, rappresentano l’unica testimonianza del trentennale percorso di definizione dell’opera. Da un certo momento della sua vita de Céspedes, infatti, comprende che la grande quantità di materiale raccolto, insieme a dubbi di altra natura, richiedono la definizione di un luogo nel quale riflettere sulle questioni di matrice teorica che l’opera pone alla sua attenzione. In tale contesto nascono dunque i Quaderni di lavoro, composti dal 1976 al 1984. Al loro interno centrale è il reiterato ricorso al termine «metodo» tanto in merito, appunto, alla metodologia quanto relativamente al suo posizionamento nel tempo in cui i quaderni sono stati composti e infine nello spazio, tangibile e concreto, del foglio di carta. Appaiono interessanti i nodi relativi al valore del termine, alla scelta della sua ripetizione, all’eventuale cambiamento di significato che esso assume sia in relazione al contesto nel quale è inserito sia in rapporto all’evoluzione del pensiero decespediano nel corso del decennio dedicato alla composizione dei quaderni.






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