Ripetizione come “assuefazione” nello Zibaldone di Leopardi - p. 413

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Maria Chiara Tortora, Ripetizione come “assuefazione” nello Zibaldone di Leopardi - p. 413

#Assuefazione #Memoria #Ripetizione

Questo contributo propone una breve analisi del ruolo della ripetizione nello Zibaldone di Leopardi, tenendo conto delle premesse settecentesche della filosofia leopardiana e concentrandosi in particolare sulla teoria dell’“assuefazione”. Si noterà che la centralità assunta dal meccanismo della ripetizione in campo cognitivo è testimoniata nello Zibaldone da un ampio vocabolario di lemmi ad essa riconducibili: disposizioni, conformabilità, attenzione, memoria, abito. Ognuno di questi termini corrisponde a precisi momenti che la mente deve attraversare per consolidare conoscenze o abilità grazie allo stratificarsi di azioni ed esperienze ripetute. Perché ciò avvenga è necessario che la memoria conservi tali esperienze e che il soggetto le ricopi esercitandovisi. Leopardi chiama questo processo “assuefazione”, un fenomeno che regola internamente ogni individuo, ogni società e di conseguenza ogni cultura passata e presente, perpetuandone la struttura e le convenzioni.






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