Maria Ruggero, Melusina tra Medioevo e romanticismo: una lettura comparatistica - p. 93
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Il seguente saggio ambisce a delineare in un’ottica contrastiva la figura di Melusina considerando le versioni medievali di Jean D’Arras (1392), Coudrette (1401-1405), von Ringoltingen (1456) e la fiaba Sehr wunderbare Historie von der Melusina scritta da Ludwig Tieck nel 1800, con l’obiettivo di enucleare le maggiori differenziazioni tematiche, spaziali e narrative. Si osserva come l’autore tedesco si distacchi dalla tradizione letteraria per recuperare antichi e contingenti mitologemi e per semantizzare la storia sulla base della poetica romantica. In primo luogo, emerge come la foresta, ambientazione topica della leggenda melusiniana, sia configurata come il luogo del riconoscimento di un rapporto organico sul piano macrocosmico tra Dio e l’uomo, denunciando le influenze di natura mistica rintracciabili nei carteggi con Novalis. In secondo luogo, un cambiamento significativo investe la figura stessa di Melusina che, nello spazio ctonio della grotta, rivela per la prima volta la sua soggettività. La conclusione dimostra come la riscrittura fiabesca risenta in toto di una serie di influenze filosofiche, scientifiche e culturali di matrice romantica.
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