Sara Sorrentino, Mi richordo anchora: le parole di Pietro Ghizzardi - p. 159
#semicolti #pietroghizzardi #mirichordoanchora #half-literate #pietroghizzardi #mirichordoanchora
Il contributo si propone di indagare le diverse funzioni che la parola assume nell’autobiografia del pittore naif Pietro Ghizzardi, Mi richordo anchora, edita nel 1976 dalla casa editrice Einaudi, vincitrice del Premio Viareggio nel 1977 e recentemente ripubblicata nel 2016 dalla casa editrice Quodlibet. Dopo aver individuato la presenza dei tratti linguistici peculiari dell’italiano dei semicolti e l’azione di forti tensioni verso il polo linguistico dialettale dell’area lombardo-emiliana che agiscono nel testo, si è proposta una classificazione degli usi lessicali. Si sono perciò isolate le parole significative della variabilità diastratica, le occorrenze riconducibili alla variabilità diatopica, e le espressioni utilizzate dallo scrivente come sigilli coesivi. Si è infine proposta la creazione di un insieme costituito dagli usi lessicali che determinano la cifra stilistica di Pietro Ghizzardi e che, dotati di una considerevole ricorsività, forniscono importanti indizi su come egli abbia organizzato e classificato gli aspetti della realtà che ha voluto narrare.
Documenti allegati:
16__sorrentino.pdf